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    L’acidificazione degli oceani è una minaccia globale

    Il processo di acidificazione degli oceani mette seriamente a rischio la barriera corallina. Infatti il fenomeno provoca un dissolvimento dei sedimenti che costituiscono le fondamenta del reef. Nello stesso tempo, è una minaccia per l’ecosistema globale nel suo complesso. Vediamo perché.

    Gli ecosistemi marini

    L’acidificazione degli oceani mette in pericolo i sedimenti su cui molti banchi corallini sono costruiti. Nel mondo le barriere coralline sono già sottoposte a una serie di minacce che arrivano dal riscaldamento dei mari, dallo sbiancamento dei coralli, dagli scarichi di sostanze utilizzate in campo agricolo. Ma gli ecosistemi marini devono difendersi anche da fenomeni rischiosi che avvengono al loro interno. Una nuova ricerca australiana, diffusa da Science, ha mostrato che alcune fondamenta delle barriere coralline si stanno già dissolvendo. Nello studio sono stati usati speciali strumenti di rilevazione sottomarini in quattro località del Pacifico e dell’Atlantico.

    L’inquinamento degli oceani

    L’acidificazione degli oceani, dunque, non può essere trascurata. Dalle indagini effettuate da scienziati e biologi è emerso che quando l’oceano raggiunge un certo livello di acidità, i sedimenti su cui poggia la barriera corallina iniziano a dissolversi. Con l’aumento dell’acidità degli oceani, i coralli producono meno carbonato di calcio. La perdita della barriera corallina è sempre più ingente. L’inquinamento degli oceani contribuisce ad aumentare l’acidità delle loro acque. Si calcola che questa sia aumentata del 30% dall’inizio della rivoluzione industriale. Pertanto vanno ridotte le emissioni di CO2 anche attraverso le fonti rinnovabili. Il mare svolge un ruolo prezioso assorbendo un terzo dell’accumulo di gas serra nell’atmosfera.

    Lo sbiancamento dei coralli

    L’acidificazione degli oceani va tenuta sotto controllo e non deve essere sottovalutata. Tuttavia va monitorato anche un altro fenomeno, lo sbiancamento dei coralli. È causato dall’innalzamento della temperatura dei mari. Quest’ultimo costringe i coralli a espellere l’alga vitale che dà loro il caratteristico colore. Gli effetti più importanti e preoccupanti di tale fenomeno si sono registrati nel 2015 quando si è intensificato il riscaldamento delle acque. C’è però una buona notizia. Di recente l’Amministrazione Nazionale Oceanica ed Atmosferica (Noaa) ha dichiarato che lo sbiancamento corallino globale si sta avviando alla sua fase conclusiva. L’impegno ambientalista è diretto a contrastare le alte temperature che costituiscono un pericolo da tanti punti di vista per mari e oceani.

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